IL PERCORSO ENERGETICO
Intraprendendo lo studio della pranoterapia e di conseguenza, il percorso energetico che ne consegue, dobbiamo apprendere a percepire le energie che risiedono nell’ambiente circostante, imparando a coglierne l’essenza.
È indubbio che, ognuno di noi, osservando un ruscello, sperimenti un’emozione o una sensazione che sarà elaborata dalla mente.
Quello che invece è meno probabile è la capacità, per l’osservatore, di acquisire un punto di vista superiore, analizzandolo più in profondità.
Il segreto sta nel sentire la forza del ruscello, percependone le affinità con l’energia corrispondente all’essere umano.
Bisogna imparare a collegare ogni cosa osservata a delle visioni mentali utili allo sviluppo del potere energetico.
IL SIMBOLISMO
Il percorso energetico si sviluppa attraverso il simbolismo poiché, i simboli, sono l’essenza stessa delle cose.
Un esempio assai interessante è il simbolismo del serpente, utile ai pranoterapeuti, poiché ci ricorda La Kundalini e la sua potente energia, sprigionata e canalizzata attraverso le mani.
Questo simbolo era stato trasmesso a Mosè grazie agli insegnamenti delle scuole occulte egizie.
Tutto il regno animale si divide in due raggruppamenti principali, vertebrati e invertebrati.
Gli animali vertebrati hanno un fascio nervoso che passa attraverso la colonna vertebrale mentre, gli invertebrati, hanno anch’essi un sistema nervoso, energicamente connesso al resto del mondo.
Questi esseri riescono a sentire le cose dentro di sé, vivendo in intima comunione con il mondo energetico, in connessione con l’organismo spirituale collettivo che percepisce a sua volta le sensazioni, attraverso di loro.
Dobbiamo imparare a “sentire” come il serpente per metterci in contatto con il divino, percependo l’essenza delle cose.
Le scuole misteriche Egizie hanno tramandato i segreti di questa raffinata arte a Mosè, rendendolo partecipe dell’Energia del Cosmo: energia in grado di plasmarsi attraverso la canalizzazione cosciente, modificandone la realtà circostante.
Ricapitolando, il simbolo del serpente, oltre a ricordarci l’energia divina in forma quiescente in ognuno di noi, è quel simbolo utile a percepire la realtà a un livello di coscienza superiore, penetrando nelle cose che si osservano.
GLI INSEGNAMENTI ENERGO/ESOTERICI
Il percorso energetico prevede la conoscenza dell’energia della Kundalini atta al potenziamento pranico che ci rappresenta.
I maestri delle scuole misteriche ripetevano spesso ai loro allievi questa frase: “Quando osservate il serpente, osservate il segno caratteristico del vostro Io”.
Gli allievi, in questo modo, erano in grado di compenetrare ogni singola forma naturale, attraverso un sentimento che gli permetteva di rispettare ogni essere vivente e non, appartenente all’universo, percependone la storia e il messaggio intrinseco in esso contenuto.
Nel cosmo tutto viene registrato, attraverso la matrice energetica e, conoscendone la chiave di lettura, ogni oggetto avrà un messaggio ben preciso in grado di trasmetterci.
Provate ad abbracciare un albero, in completa solitudine e con una disposizione mentale di accoglienza, rimarrete stupiti dalle sensazioni che sarà in grado di trasferirvi.
S’impara a capire il mondo e, di conseguenza l’energia pranica, sperimentandoli nella propria interiorità.
OSSERVAZIONE E TRASMISSIONE PRANICA
Il percorso energetico attraverso l’energia della Kundalini, permette di osservarci sia da dentro sia da fuori.
Esistono numerosi livelli di coscienza che permettono un’osservazione via via più precisa: sarà proprio il simbolo ad aiutarci in questa ricerca poiché esso andrà a stimolare il nostro inconscio, senza venire elaborato dalla mente conscia.
Se meditiamo sulla colonna spinale, essa potrebbe apparirci in forma di serpente (simbolo che la rappresenta). Il serpente/prana invece, è la proiezione esterna della colonna spinale, la cosiddetta visione astrale (immaginazione) che, per condensarsi e diventare efficace, avrà bisogno della visione mentale attraverso l’ispirazione.
Il percorso energetico di cui si parla in quest’articolo accompagna il pranoterapeuta a riconoscere il nesso tra microcosmo e macrocosmo affinché egli possa agire sulla natura, sentendosi totalmente in armonia con essa, manifestandone il prana (simbolicamente espresso nel midollo spinale).
Tutto ciò che è contenuto nell’universo, sono i segni della stessa evoluzione umana e non si potrebbe esistere se non esistessero questi regni energetici, caratterizzati dalla loro espansione pranica.
L’AFFINITÀ INTERIORE E I GRADI DI COSCIENZA
L’affinità interiore, per l’esoterista, è il nesso che esiste tra ogni oggetto di cui è composto il mondo e le cellule che compongono l’essere umano.
Si parla di una visione globale della realtà che il canalizzatore dev’essere in grado di coltivare giornalmente poiché, questa particolare percezione, ci eleva al di sopra della coscienza ordinaria, mettendoci in contatto con dimensioni energetiche sconosciute alle persone comuni.
Esistono sette gradi di coscienza umana ai quali corrispondono sette tipi di vibrazioni energetiche:
Coscienza di trance – Vibrazione pranica a lenta espansione
Coscienza di sonno profondo – Vibrazione pranica a lenta penetrazione
Coscienza di sogno – Vibrazione pranica incontrollabile
Coscienza di veglia – Vibrazione pranica controllabile
Coscienza psichica – Vibrazione pranica ad alta frequenza
Coscienza sovra-psichica – Vibrazione pranica ad altissima frequenza
Coscienza spirituale – Vibrazione pranica senza frequenza
Il percorso energetico del pranoterapeuta prevede la conoscenza e la messa in pratica di tali energie, attraverso lo sviluppo di facoltà percettive, che lo rendono partecipe della creazione della realtà, in collaborazione con i principi che governano le forze universali e la fonte che le genera.
CONCLUSIONE
In realtà esistono altri cinque gradi di coscienza, detti della coscienza creativa, tuttavia parliamo di piani riservati ai “creatori”, ovverosia anime che hanno raggiunto un livello tale di evoluzione, in grado di creare loro stesse nuovi mondi e successivi piani energetici.
L’uomo, nella sua evoluzione animica, dovrà attraversare questi dodici regni, uno dopo l’altro per ricongiungersi a Dio, attraverso le numerose prove che gli si presenteranno dinanzi al suo cammino, come un novello Eracle pronto ad ascendere al cielo.
È altresì inutile addentrarci in questo campo dell’esoterismo estremo, àmbito riservato agli esperti di speculazione ermetica: quello che interessa a noi è la conoscenza delle energie sottili per utilizzarle nel nostro lavoro.
Il percorso energetico che andremo a intraprendere sposterà le forze dimoranti all’interno dell’essere verso il suo esterno, nello stesso modo in cui il Maestro Pranoterapeuta ha spostato all’esterno il serpente della Kundalini, trattenendo nel proprio midollo spinale lo stesso serpente a un livello superiore, per mezzo di una trasmutazione energetica.
All’uomo sono state donate immagini, concettualizzate attraverso i simboli per agire di conseguenza nella realtà.
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