LO SVILUPPO ENERGETICO ATTRAVERSO L’OSSERVAZIONE
Lo sviluppo energetico attraverso l’osservazione è una pratica utile alla realizzazione di una consapevolezza aumentata, raggiungibile dal pranoterapeuta esperto nelle dinamiche mentali.
Il primo passo è di riconoscersi come esseri provvisti di “coscienza” e per farlo bisogna definire cosa sia la coscienza.
LA COSCIENZA
L’errore principale nell’attuare lo sviluppo energetico attraverso l’osservazione è di credere che la nostra coscienza sia sempre presente: in realtà, la sua natura, è di essere in continuo mutamento.
Vi sono differenti livelli di coscienza e, la loro comprensione, è ottenibile per mezzo della meditazione e dalle sensazioni che avvertiamo in noi stessi.
Ciò che noi abbiamo è una possibilità di coscienza e qualche momento di “illuminazione” che ci permette di percepire uno stato di “coscienza cosmica” o “presenza dell’assoluto”.
Possiamo affermare di essere coscienti quando siamo presenti mentre, il più delle volte, dormiamo, comportandoci come automi.
Dobbiamo essere in grado di ricordarci di noi, e sentire “noi stessi” per mezzo di esercizi che possono aiutarci nell’impresa.
ESERCIZIO DI OSSERVAZIONE
Quando osservo qualcosa, l’attenzione deve dirigersi su ciò che sto osservando (IO ——-à FENOMENO OSSERVARTO) e, nel ricordarmi di me, dirigo l’attenzione simultaneamente verso me stesso e l’oggetto osservato.
La capacità di divedere l’attenzione non ha nulla a che vedere con l’introspezione personale: la divisione dell’attenzione è uno stato mentale utile a richiamare il ricordo di sé, producendolo deliberatamente.
Allenandosi costantemente ci si accorgerà di una cosa: gli unici momenti in cui avete davvero vissuto e avete ricordato esattamente di esistere, sono quelli ove la coscienza era presente. La memoria riprenderà a funzionare correttamente, sarete in grado di ricordare i primissimi momenti della vostra infanzia e di utilizzare quella parte della mente che è rimasta inattiva per lungo tempo.
Lo sviluppo energetico attraverso l’osservazione vi porterà a richiamare le nozioni apprese nel corso della vita (con il tempo dimenticate), per poterle riutilizzare quando ne avrete bisogno.
Imparerete a sentire la presenza energetica di tutto ciò che vi circonda, dalle cose inanimate a quelle animate: la presenza della strada, delle case, degli uomini, degli alberi e degli animali.
I QUATTRO STATI DI COSCIENZA
Le funzioni psichiche/energetiche e le funzioni fisiche dell’uomo lavorano in differenti stati di coscienza. Gli stati sono quattro e, l’uomo ordinario, accede ai primi due mentre, il terzo e il quarto, sono inaccessibili se non in casi eccezionali poiché incapace di comprenderli.
Il primo stato è il sonno, stato passivo nel quale passiamo almeno un terzo della nostra vita.
Il secondo è lo stato di veglia della coscienza nel quale interagiamo con gli altri essere umani, scriviamo, camminiamo, lavoriamo, creando i presupposti per farci vivere dignitosamente in questa realtà.
Il terzo stato è quello del ricordo di sé, percezione che possiamo ottenere attraverso la Volontà e che non possediamo finché non si attiva.
Il quarto stato è la coscienza obiettiva dove possiamo vedere le cose come sono: essa è una coscienza superiore, descritta dai mistici di ogni religione, definibile come “illuminazione”, sostantivo tanto caro alla cultura new age e impossibile da spiegare a parole.
L’unico modo per raggiungere la coscienza obiettiva si ottiene con lo sviluppo energetico attraverso l’osservazione e quindi con il potenziamento della coscienza di sé.
IL PRINCIPALE OSTACOLO
Il principale ostacolo nella consapevolezza della coscienza è ii credere di possederla: in realtà, nella maggior parte dei casi è assopita e, pertanto, non utilizzabile.
Lo stato del ricordo di sé e lo stato della coscienza obiettiva sono governati da un centro emozionale superiore e da un centro intellettuale superiore che lavorano ininterrottamente a livello di “corpo” sottile, indipendentemente dai loro “fratelli” inferiori.
Purtroppo, il loro lavoro, non riesce mai a raggiungere i due stati inferiori poiché le dinamiche mentali che ci caratterizzano, non lo permettono.
Il primo stato (sonno) è una condizione soggettiva poiché l’uomo si trova immerso in un’ambientazione onirica ove, seppur stimolato da impressioni reali (caldo, freddo, rumori, voci), in lui si risvegliano esclusivamente immagini soggettive fantastiche.
Nel secondo stato (stato di veglia) invece, egli almeno può agire modificando la realtà che lo circonda attraverso azioni che si ripercuoteranno sull’ambiente e sulle persone con cui entrerà in contatto.
Ciònonostante non si ricorda di se stesso poiché egli è una macchina incapace di arrestare il flusso dei suoi pensieri e incapace di controllare le sue emozioni e la sua immaginazione.
Egli non può vedere il mondo reale e ciò che egli crede sia la sua “coscienza lucida”, non è altro che sonno: esclusivamente con il ricordo di sé l’uomo può realmente svegliarsi, comprendendo la realtà per come è, analizzandone le forze energetiche che la governano.
COME SVEGLIARSI?
Lo sviluppo energetico attraverso l’osservazione e il risveglio di sé può avvenire quando ci convinceremo di essere addormentati e, solo allora, si potrà tentare di ridestare la coscienza.
Sembrerebbe banale raggiungere tale risveglio eppure dobbiamo ricordare che nasciamo in un mondo di dormienti, sicché diventa estremamente complesso accorgersene poiché tutto, intorno a noi, sembrerebbe dimostrare il contrario.
Viviamo in un universo soggettivo dove, il sogno si mescola alla realtà: realtà impossibile da comprendere fintantoché non ci è mostrata la via della percezione, attraverso l’osservazione condivisa, primo passo verso la consapevolezza.
Ci si accorgerà subito di uno sbaglio nella programmazione della nostra macchina biologica, riconoscendo la necessità di cambiare, attraverso una riprogrammazione delle sue funzioni.
L’osservazione di sé creerà un potentissimo strumento di comprensione, capace di produrre cambiamenti a livello fisico e a livello energetico, utili nell’aiutarvi a risvegliare la coscienza.
CONCLUSIONI
Lo sviluppo energetico attraverso l’osservazione include la comprensione di “essere noi stessi” e di “non essere noi stessi”, contemporaneamente.
Occorre separarsi da “se stessi” mentalmente e concretamente, portando l’attenzione sulle due parti, in egual misura.
Impariamo a non giudicare ciò che osserviamo, partendo dal principio della sincerità.
Diveniamo totalmente sinceri con noi stessi e se proprio non possiamo fare a meno di giudicare, iniziamo a farlo su di noi e poi, nel caso, portiamo questo giudizio sugli altri.
Quando saremo in grado di osservarci senza pregiudizi, una differente percezione della realtà si proporrà al nostro sentire e, ciò che ora ci sembra incomprensibile, si svelerà ai nostri occhi, diventando assolutamente normale.
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