L’ESISTENZA PER LA FILOSOFIA ERMETICA
L’esistenza per la filosofia ermetica e una sua descrizione, implica uno dei più complessi problemi metafisici poiché vi è compreso l’intero mistero della ragione stessa dell’oggettività.
Domande sorte spontaneamente, poste da uomini di ogni scuola e pensiero, ci hanno accompagnato fin dagli albori della civiltà: “Perché siamo stati creati?” “Perché ci viene imposto di esistere?” ed è per questo motivo che sono nate la scienza, la matematica, la filosofia, mezzi per cercare di sondare i segreti dell’universo e capire da dove proveniamo.
Mentre i filosofi cercano la soggettività animante, ricerca attuata dalle scienze etiche e morali, i biologi si applicano alla scoperta della fonte della vita e i matematici sanciscono che Dio “geometrizza” senza, ad ogni modo, risolvere il problema di Colui il quale ne delinea le forme.
Tuttavia, i problemi perdurano e, il tentativo di trovare la soluzione, finisce nell’ambito delle ipotesi: l’unica cosa che rimane per spiegare questa natura elusiva, è di ammettere che esista una forma di energia, chiamata con nomi differenti secondo la scuola di appartenenza dello studioso, che s’impegna a darne una definizione.
Non siamo in grado di trovare Dio per il semplice fatto che il nostro cervello fisico ha delle limitazioni progettuali e non abbiamo sufficientemente sviluppato il meccanismo mentale, in grado di connetterci direttamente alla fonte, per conoscere il Creatore.
LA DUALITÀ
L’esistenza per la filosofia ermetica si scontra con un problema infinitamente complesso, il problema dell’esistenza stessa nella sua dualità, pensiero irrisolvibile dall’uomo che rifiuti di riconoscere la possibilità di questi due fatti occulti:
1) L’intero sistema solare incarna la coscienza di un’Entità, la cui origine è su piani metafisici invalicabili.
2) La manifestazione dell’universo è periodica, per mezzo di una legge chiamata “della Rinascita”, simile al procedimento evolutivo che caratterizza l’essere umano, collegato attraverso il Logos planetario e il Logos solare.
Tale manifestazione si basa su tre principi fondamentali:
1) Il Principio Immutabile e Illimitato.
2) La Periodicità dell’Universo.
3) L’identità di tutte le anime con una “Superanima”.
Gli uomini cosiddetti “illuminati”, individui la cui luce dell’intuizione oltrepassa le barriere erette dal raziocinio, interpreteranno la dualità fondandosi sui seguenti fattori:
- L’esistenza stessa.
- Il tempo e lo spazio.
- La qualità del desiderio.
- La facoltà di acquisire (inerente alla vita stessa) è la capacità di attirare a sé, mediante il moto, la materia con cui creare e costruire la forma espressiva per confinare l’uomo nella prigione dell’involucro e ottenere, in tal modo, esperienza fisica.
L’INTELLIGENZA SUPREMA
Lo sviluppo dei punti accennati in precedenza, presuppone l’esistenza di una poderosa intelligenza, operante secondo un piano preordinato e che prende forma coscientemente, incarnandosi al fine di attuare il suo specifico proposito.
Questa “intelligenza”, definita Logos Solare non è qualificabile come il Dio delle religioni monoteistiche poiché, l’idea che lo rappresenta, non è né più né meno che lo stesso uomo ampliato in un essere d’incredibile potenza e soggetto ai vizi e alle virtù dell’uomo stesso.
Il Logos Solare è la totalità delle evoluzioni dell’intero sistema solare, inclusa l’evoluzione umana che, in esso, vi dimora.
In questa dimensione abbiamo, da un lato, schiere di esseri che hanno oltrepassato il livello in cui si trova ora l’uomo: dall’altro lato, schiere di esseri subumani che raggiungeranno lo stadio di esseri umani.
Noi ci troviamo in mezzo tra i due, in un punto di equilibrio ed è proprio questa situazione che crea i nostri problemi: non apparteniamo interamente al lato materiale dell’evoluzione, né siamo espressione del Terzo Logos (l’aspetto Brahma della divinità), manifestazione dell’energia e dell’intelligenza pura che anima la sostanza.
L’uomo è il prodotto dell’interazione tra corpo e spirito, l’incontro con la materia (sostanza intelligente attiva) e con lo Spirito (volontà fondamentale) per cui, il movente cardinale dell’essere umano, è la volontà di esistere poiché Figlio nato dal loro matrimonio e dalla loro unione (Unione Cosmica).
Egli assume l’oggettività al fine di esprimere ciò che vi è in ciascuno dei due opposti, più il risultato della loro fusione (egli stesso), simbolicamente rappresentato dal Sigillo di Re Salomone.
LA NATURA E LA DUALITÀ DEL COSMO
L’esistenza per la filosofia ermetica può riassumersi attraverso degli esempi di alchimia riformata, esprimendosi in termini di “fuoco latente” nella materia, prodotto di una precedente manifestazione dell’identità cosmica, vale a dire la qualità perfetta da Essa conseguita in una precedente incarnazione cosmica, messa in moto dal desiderio di quella stessa Identità, utile a ripercorrere ancora una volta la ruota della rinascita.
Possiamo definirlo il “fuoco per attrito”, magnificamente spiegato nel XV Arcano di Wirth, atto a produrre calore e radiazione, provocando la reazione del suo opposto, il “fuoco elettrico”.
È l’idea del raggio che colpisce e attraversa la materia (pensiamo ai raggi cosmici primari e secondari) decadendo in essa, il matrimonio sistemico del Padre (fuoco per attrito) e della Madre (fuoco elettrico) che ha per risultato la fusione di questi due fuochi e la produzione del “Fuoco Solare” (Figlio).
Intelligenza Attiva e Volontà si uniscono e, il loro frutto, ne sarà L’amore-Saggezza.
IL FUOCO GENERATORE DELL’ESISTENZA
L’esistenza per la filosofia ermetica è collegata al fuoco: il fuoco elettrico (spirito), unito al fuoco d’attrito (calore) produce il fuoco solare (luce).
Nello stesso tempo che L’Entità Cosmica si genera, all’intelligenza attiva (prodotto della sua incarnazione precedente) si aggiunge una nuova qualità, quella dell’Amore-Saggezza: facoltà di amare ciò che è oggettivo (non-sé) per utilizzare con sapienza la forma.
In questo stadio evolutivo, La Pura Volontà, è ancora un’astrazione sviluppabile in un’altra incarnazione del Logos mentre, la mente o intelligenza è qualcosa che esiste e che si è manifestata.
In realtà, la Pura Volontà, pur essendo ancora astratta, è in via di sviluppo e in corso di manifestazione, essendo l’aspetto del Figlio.
“L’umanità è l’evoluzione mediante la quale, l’aspetto del figlio, deve esprimersi il più perfettamente in questa incarnazione cosmica.” A. Bailey
CONCLUSIONI: LA COSCIENZA
Non si può comprendere l’esistenza per la filosofia ermetica senza esplicitare la coscienza.
La coscienza, a grandi linee, si può definire come la facoltà d’intendimento attraverso la comprensione del Sé con il Non-Sé, del Conoscitore e il Conosciuto, del Pensatore con ciò che egli pensa.
Notiamo che tali definizioni implicano l’accettazione dell’idea della dualità, dell’oggettivo e di ciò che sta dietro all’oggettività.
La coscienza è il punto di mezzo della manifestazione e lei, non può comprendere interamente la dimensione dello Spirito: essa è prodotta dall’unione dei due poli e dal processo d’interazione e di adattamento che ne consegue.
Questa è una rappresentazione, trovata su alcuni vecchi appunti, di ciò che è stato espresso poc’anzi e sarà un’occasione per una disamina futura:
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