PRANA E FORME ELEMENTARI
L’articolo “prana e forme elementari” descrive brevemente le caratteristiche del prana in rapporto ai quattro elementi alchemici e alla Tetraktys, piramide raffigurata in forma di triangolo equilatero di lato quattro, idonea a sintetizzare il rapporto fondamentale tra le prime quattro cifre, costituenti la decade in somma teosofica (1+2+3+4=10).
Rammentiamo ai lettori che, il numero 10, riporta all’unità (1+0=1) e nella decade vi sono contenuti il pari (2-4-6-8) e il dispari (3-5-7-9) senza che nessuna componente prevalga sull’altra.
IL SIMBOLISMO DELLA TETRAKTYS
L’equilibrio energetico si esprime nello stesso identico modo in cui si esprime nellaTetraktys, poiché ad ogni suo livello corrisponde uno dei quattro elementi alchemici e la forma energetica conseguente:
1° livello
Il punto superiore: unità energetica fondamentale, prana in potenza, l’indiviso (prana lunare/solare), Il Fuoco.
2° livello
I due punti: dualità energetica (frequenza vibratoria), energia femminile (lunare), energia maschile (solare), l’androgino, L’Aria.
3° livello
I tre punti: la somma dell’Uno con la Diade, la misura dello spazio e del tempo, la creazione del prana, L’Acqua.
4° livello
I quattro punti: la struttura del prana, la base delle figure solide, la canalizzazione dell’energia attraverso il corpo, La Terra.
Prana e forme elementari attraverso il Tetraktys, rappresentano la raffigurazione sintetizzata del Tutto.
ENERGIA E QUATERNARIO
Le quattro forme elementari sono dominate dall’energia pranica essendo, qualsiasi forma, uno stato energetico del quaternario.
Ogni parte dell’Universo riproduce costantemente il quaternario dove, nell’uomo, è raffigurato dalla stella a cinque punte (4 elementi +1) per rappresentarne la trasmutazione, attraverso un quinto elemento denominato quintessenza.
Nella pranoterapia operativa e nella conseguente meditazione sul simbolo, il triangolo rappresenta l’energia iniziale pura, come il quadrato rappresenta la discesa del prana e la sua distribuzione per mezzo delle mani, in funzione di strumenti per la trasmissione.
RIFLESSIONI SULL’ENERGIA PRANICA
Il prana è l’insieme di tutto ciò che è, essendo eterno e infinito poiché contiene tutte le forme mutabili che in esso vivono, destinate a rigenerarsi continuamente.
La figura geometrica che rappresenta le forme universali (prana e forme elementari), contenendole, è il cerchio, nonché simbolo dell’Infinito ed Eterno Universo.
Il passaggio del prana dal corpo sottile a quello fisico e la sua conseguente rivitalizzazione, è ottenibile attraverso appositi esercizi detti di “riproduzione circolare” che rivestono notevole importanza nella Tecnica MCC.
Tutto ciò che esiste nell’Universo (animato e inanimato) è emanazione dell’Unica Energia descrivibile come la materia di cui è composto “Dio” tuttavia caratterizzata da una importante differenza: il suo grado di purezza.
Più l’energia è pura e quindi costituita da una vibrazione elevata, più il prana che lo contraddistingue è incontaminato ed efficace.
Qualsiasi evento contenuto nell’Universo è conforme e in accordo con esso. Questa affinità corrisponde alla relazione analogica tra L’Essere Assoluto e le sue diverse maniere di esprimersi (compreso l’uomo).
Ocello Lucano.
RAGGIUNGERE LO STATO ENERGETICO COMPLETO
Come ottenere una distribuzione del prana efficace e di altissimo livello?
La risposta dovrebbe arrivare da un alchimista prima ancora che da un pranoterapeuta:
senza separazione, dissoluzione e fissazione non si possono raggiungere risultati apprezzabili.
Queste non sono altro che le tre gradazioni per la preparazione della pietra dei filosofi e, il primo atto (separazione), è la linea che divide il corpo e l’anima , l’energia che prima li collegava: questa linea dev’essere appositamente scorporata per poterla poi rielaborare.
Il secondo atto è la dissoluzione e, senza di essa, non si potrà “disporre” di un prana efficace ed esente da ogni impurità.
Il terzo e ultimo atto è la fissazione, il processo sintetizzabile nel motto latino “solve et coagula” caratterizzato da un apparente disfacimento energetico e di ricomposizione attraverso il Principio del Mercurio, utilizzato per realizzare il matrimonio chimico tra cielo (Energia Universale) e materia (trasmissione pranica attraverso il corpo fisico).
IL PRANA E LE SUE MUTAZIONI
Prana e forme elementari determinano dei cambiamenti visibili a seconda del loro utilizzo e della loro conseguente veicolazione attraverso il corpo umano.
Possiamo sintetizzare queste forme con i tre assiomi seguenti:
1) Ogni trasmissione energetica è una mutazione di forma.
Ogni qualvolta si andrà ad operare per mezzo della pranoterapia cambierà lo stato energetico da una condizione ad un’altra.
2) La trasmissione energetica individuale è la creazione di una forma pranica singola.
Se operiamo singolarmente, il prana distribuito avrà una frequenza singola e una struttura “isolata”.
3) La trasmissione energetica collettiva è la creazione di una forma pranica collettiva.
Se operiamo in gruppo, la distribuzione pranica avrà una frequenza multipla e una struttura “complessa”.
Non esiste una condizione migliore di un’altra, esistono invece tecniche che aiutano l’operatore a fare la scelta migliore in quel determinato momento.
VEICOLAZIONE ENERGETICA PER MEZZO DELL’ELABORAZIONE
“L’elaborazione” è una tecnica pranoterapica da utilizzare per lo scambio di informazioni tra prana e forme elementari, approfittandone dei potenti effetti risultanti.
La tecnica consiste nel suddividere le diverse forme energetiche nelle seguenti categorie, ricorrendo a specifici allenamenti per incentivarne l’utilizzo:
1) Mondo fisico: energia di bassa vibrazione sostenuta da esercizi meccanici (scienza volgare).
2) Mondo astrale: energia di collegamento sostenuta attraverso meditazioni sulle immagini corporee delle idee (scienza indeterminata delle sensazioni iperfisiche).
3) Mondo mentale: energia ad alta vibrazione laddove le idee concrete prendono forma attraverso esercizi di trasmutazione sui piani eterici (scienza delle idee volute e concrete).
4) Mondo solare: energia perfetta e integra ottenibile per mezzo di una eccellente padronanza della distribuzione pranica e di un cambiamento radicale del proprio stato esistenziale (scienza suprema o ierofantica).
CONCLUSIONI
Mi rendo conto che l’articolo “prana e forme elementari” possa essere di difficile comprensione poiché volutamente incompleto.
L’approfondimento di tali materie e l’esecuzione degli esercizi correlati, implicano uno studio approfondito della pranoterepia e, in particolar modo, della Tecnica MCC.
Ogni cosa è però raggiungibile a piccoli passi, attraverso adeguate spiegazioni, aventi lo scopo di aiutare il neofita a trovare un percorso personale.
L’intento di tale studio non è la perfezione poiché, la condizione dell’essere umano, non ci permette di ottenerla: ciò che c’interessa è di avvicinarsi ad uno stato adamitico perfetto, stato che ci appartiene perché creati ad immagine e somiglianza di Dio.
Quindi, caro lettore, devi riconquistare quella condizione di non esistenza, nella quale tutte le cose esistevano in stato di “potenza” per tornare al Principio di Unità che Ti caratterizza e Ci caratterizza in qualità di gruppo animico.
Per far questo, le vie sono molteplici: noi utilizziamo l’articolo “prana e forme elementari” per farci guidare nel sentiero che ci porta ad uno studio serio e completo della pranoterapia, mediante l’applicazione della Tecnica Pranoterapica MCC.
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