ELEMENTI DI PRANOTERAPIA NATURALE
L’universo è riconducibile all’unità primordiale e gli elementi di pranoterapia naturale sono connessi ad una particolare materia sottilissima, capace di condensarsi ad ogni grado, per formare corpi sensibili alle percezioni e corpi impercettibili ai sensi.
L’AURA GENERATRICE DEL FUOCO SPIRITUALE
Il pranoterapeuta dev’essere in grado di padroneggiare la coagulazione astrale per un accrescimento della pranoterapia occulta che porta l’operatore al compimento del principio alchemico denominato lievito primordiale, i cui risultati si ottengono attraverso la trasmissione del prana.
Gli elementi di pranoterapia naturale prevedono la conoscenza del cosiddetto fuoco spirituale, energia primordiale in stato latente pronta all’attivazione.
Il fuoco primordiale (aura generatrice) è chiamato comburente/spirito o alito di combustione e sta alla base di un corretto utilizzo del prana da parte del professionista.
LA LEGGE ASTRALE
Per lavorare con il fuoco spirituale bisogna, anzitutto, conoscere il piano astrale poiché, solo in tale dimensione, si può lavorare e condurre l’energia nel piano fisico.
La difficoltà sarà quella di creare gli elementi eterei e portarli nel visibile, attraverso un processo psichico di ancoraggio energetico e di visualizzazioni mentali.
In parole più semplici sarà necessario creare un’eggregora pronta ad alimentare il nostro canale di distribuzione, utile alla trasmissione pranica.
LE LEGGI REGOLATRICI E L’UNITA’ INFINITA
Le leggi occulte che regolano gli elementi di pranoterapia naturale partono dal concetto di Ente/Essere che gli esoteristi chiamano Unità Infinita.
E’ lo stato che comprende in sé il Tutto: ciò che è stato, ciò che è, ciò che sarà.
L’unità infinita è condizione impossibile da riprodurre nella mente dell’individuo/uomo che codifica il passato, il presente e il futuro: egli dev’essere consapevole che il tempo non esiste ed è solo un’astrazione mentale.
Il pranoterapeuta è obbligato ad abbracciare, attraverso l’allenamento, i tre tempi (passato/presete/futuro) nell’unità di un solo sguardo per comprendere tutto ciò che è causa, fino all’effetto più lontano.
L’origine embrionale di ogni fenomeno è un anello della catena senza principio e senza fine che determina la manifestazione energetica in forma reale (o perlomeno quello che noi attribuiamo esserne la realtà).
LA MANIFESTAZIONE TRINITARIA
I termini che esprimono la manifestazione trinitaria nell’unità assoluta sono:
Causa
Evoluzione
Effetto
che diventano a loro volta:
effetto causa
evoluzione
effetto secondo
La successione si può ripetere all’infinito e gli anelli di questa catena rappresentano la continuità percettibile nell’assoluto senza tempo.
La serie cosiddetta “magica” genera una sequenza numerica detta “legge cosmica nei tre mondi” (intellettuale, astrale, fisico) rappresentata dall’energia dorica maschile e dal suo potere generativo (causa delle cause).
Il pranoterapeuta che padroneggia la manifestazione trinitaria e ne conosce le sue leggi regolatrici, sarà in grado di creare il tipo di prana che è più appropriato al suo stato fisico, mentale e spirituale, per renderlo efficace e risolutivo in ogni situazione.
LA CONQUISTA ERMETICA
La necessità del pranoterapeuta è di rendere la propria coscienza libera per iniziare un percorso esoterico che lo porterà alla trasformazione alchemica dell’essere nella sua totalità.
E’ legittimo pensare a se stessi per riconquistare ciò che l’Adamo dei Cabalisti ha perduto per trascuratezza.
Questo non ha niente a che vedere con l’egoismo poiché la solidarietà umana è un dovere imprescindibile di chi aspira alla perfezione e, noi pranoterapeuti, lo sappiamo bene quando aiutiamo le persone nel processo di autoguarigione.
Il corpo fisico muore e poi rinasce: raccogliamo i frutti di ciò che ha seminato e, di conseguenza, rammentiamo di essere in questo mondo per contribuire ad aiutare tutte le persone che incontriamo, comprese quelle che detestiamo.
Ma come possiamo aiutare gli altri se prima non aiutiamo noi stessi?
Come possiamo perdonare se non sappiamo perdonarci?
Come possiamo definirci pranoterapeuti se prima non effettuiamo un lavoro alchemico sul nostro corpo, sulla nostra mente e sulla nostra anima?
Gli elementi di pranoterapia naturale ci vengono in aiuto per portare a compimento l’arduo compito e per ricordarci che non siamo soli in questo complesso cammino esoterico.
Prima dobbiamo liberare la nostra coscienza e poi si potrà liberare quella degli altri!
L’EREMITA
Il lavoro del pranoterapeuta, prima di raggiungere il grado di “Maestro” è espresso magistralmente nell’arcano IX dei tarocchi di Oswald Wirth: L’Eremita.
L’Eremita è avvolto nel suo mantello di color marrone all’esterno (austerità) e azzurro nel suo interno a ricordarci il cielo infinito (sapere supremo).
Per lavorare in modo proficuo bisogna essere al coperto e non essere disturbati dai curiosi poiché, senza isolamento, non c’è concentrazione e senza concentrazione non può esserci alcuna azione magica.
La luce che rischiara l’eremita serve a svelare la sua natura divina per portarlo alla conoscenza dei segreti dell’Universo.
Non si tratta di una luce intensa che gli brucerebbe la retina ma del chiarore rivelatore di una realtà profonda (le stelle dell’arcano XVII), attraverso il suo procedere cauto, aiutato nel suo cammino dal bastone per non inciampare negli errori della ragione.
Gli elementi di pranoterapia naturale vengono in aiuto proteggendolo da ogni frivolezza mondana e creando un ambiente sterile che lo isoli dai pericoli.
Egli è Il Maestro Segreto di se stesso, colui il quale, con un sano egoismo, pensa prima alla sua anima e poi all’anima di tutti gli altri.
L’eremita ha intuito che per aiutare i suoi fratelli deve prima amarsi sopra ogni cosa e, solo procedendo in tal modo, L’Amore (in questo caso la sua energia pranica) potrà espandersi per abbracciare il mondo che lo circonda e diventare un tutt’uno con L’Unità Infinita di cui si parlava poc’anzi.
LE CAPACITA’ DEL’ESSERE UMANO
Gli elementi di pranoterapia naturale prevedono che l’essere umano sia costituito da un corpo fisico e da un corpo spirituale in grado di pensare, di amare, di soffrire e di gioire.
Gli stati mentali qui elencati lo portano a produrre determinate frequenze che si tramutano in particolari forme energetiche.
Controllando le emozioni e dirigendole correttamente, si ottengono specifici fenomeni che, agli occhi dei profani, possono sembrare veri e propri prodigi.
Lo studio della pranoterapia rende più semplice lo sviluppo di tali forze interiori che vengono espresse attraverso l’imposizione delle mani nella parte da trattare.
Se iniziamo a coltivare l’accrescimento di queste energie possiamo ottenere dei grandi risultati in qualsiasi campo dell’attività umana e, l’allenamento nelle discipline energetiche, può manifestare questa vitalità ignota e misteriosa, portandola nel mondo visibile sotto forma di prana.
CONCLUSIONI
Raccomando sempre a tutte le persone che si avvicinano agli elementi di pranoterapia naturale e, in particolar modo alla Pranoterapia MCC, di approfondire ogni aspetto che possa contribuire a farle diventare pranoterapeuti completi e competenti.
Sono ancora troppi gli operatori convinti di poter svolgere questa professione senza studiarne i principi fondamentali, credendo possa bastare una predisposizione naturale, risolutrice di qualsiasi problema che gli si presenti dinnanzi.
Costoro, con la loro superficialità, concorrono a screditare una professione meravigliosa, considerata ancora con sospetto, per colpa dell’incompetenza di tali soggetti.
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